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  • Martedì 15 novembre 2022

La Russia ha attaccato diverse città ucraine, tra cui Kiev

È il più consistente attacco missilistico russo dopo il ritiro da Kherson: una persona è stata uccisa

Un edificio colpito da un missile a Kiev (AP Photo/Andrew Kravchenko)
Un edificio colpito da un missile a Kiev (AP Photo/Andrew Kravchenko)
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Martedì pomeriggio varie città dell’Ucraina, fra cui la capitale Kiev, Leopoli e Kharkiv, sono state oggetto di un attacco missilistico da parte dell’esercito russo, il più consistente dopo il ritiro russo dalla città ucraina di Kherson, avvenuto pochi giorni fa. Almeno due missili hanno colpito zone residenziali di Kiev, ha detto il sindaco Vitali Klitschko, mentre allarmi e difese antiaeree sono stati attivati in varie regioni del paese: una persona è stata uccisa, ma ce ne sono ancora molte che risultano disperse.

In un video diffuso sul suo canale Telegram, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto che sono stati lanciati in tutto 85 missili contro l’Ucraina e che ci si aspetta ne arrivino altri 20. Come in altri recenti attacchi missilistici russi verso l’Ucraina, sono state colpite soprattutto infrastrutture civili ed energetiche: in queste ore in molte città si stanno verificando blackout, che comprendono anche le sirene antimissilistiche che avvisano la popolazione di mettersi al riparo. La stima del governo è che in questo momento 7 milioni di abitazioni siano senza elettricità. Per lo stesso motivo in molti posti non è possibile l’accesso a internet: secondo l’osservatorio indipendente NetBlocks, al momento la connettività nel paese è al 67 per cento dei livelli abituali.

Gli attacchi sono iniziati quando era già in corso il G20 a Bali, in Indonesia, dove i leader mondiali presenti stanno discutendo anche della guerra in Ucraina e delle conseguenze che ha prodotto. Secondo il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba gli attacchi sarebbero stati compiuti dalla Russia proprio in risposta ai negoziati in corso al G20: i leader mondiali starebbero infatti preparando una dichiarazione congiunta in cui condannano l’invasione dell’Ucraina.

In una bozza della dichiarazione, visionata da Bloomberg, si parla della necessità di porre fine alla «guerra in Ucraina», anche se non viene mai nominata la Russia come parte colpevole di aver dato inizio al conflitto. Al G20 sta partecipando in rappresentanza della Russia il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, che martedì ha criticato duramente la bozza sostenendo che i leader dei paesi occidentali abbiano voluto «politicizzare quella dichiarazione».

Già nei giorni scorsi l’amministrazione locale della capitale aveva avvertito la popolazione della possibilità di un imminente attacco missilistico, e in queste ore ha invitato gli abitanti a restare nei rifugi antiaerei. Appelli simili sono stati effettuati da altre autorità regionali e dall’ambasciata americana a Kiev.