Nella guerra tra Russia e Ucraina appare sempre più evidente che c’è un unico vincitore per il momento ed è il presidente turco Recep Tayyip Erdogan che continua a incassare consensi e opportunità che in altri scenari forse non si sarebbero verificate.

Nel suo ennesimo incontro faccia a faccia con Vladimir Putin, il presidente russo ha proposto alla Turchia di diventare un hub energetico di raccordo tra oriente e occidente. Un’iniziativa già annunciata il 12 ottobre nel suo intervento dal palco della Russian energy week, il consueto forum annuale sull’energia che si tiene a Mosca. 

«La Turchia si è rivelata oggi la rotta più affidabile per le consegne, anche verso l’Europa. Potremmo considerare la possibilità di creare un hub del gas in Turchia per le forniture ad altri paesi», ha detto Putin al presidente Erdogan. 

L'obiettivo è decidere sui prezzi energetici contrastando sia la volatilità del prezzo del gas di questi mesi sia eventuali tetti al prezzo che sono attualmente in discussione a Bruxelles. «Nel corso del lavoro di questo hub, che potremmo creare insieme, ovviamente sarebbe anche una piattaforma non solo per le forniture, ma anche per determinare il prezzo, perché questa è una questione molto importante – la questione dei prezzi».

«Oggi questi prezzi sono alle stelle; potremmo facilmente regolarli a un normale livello di mercato, senza alcuna sfumatura politica», ha detto Putin. L’obiettivo del Cremlino è reindirizzare i flussi di gas che arrivano in Europa e farli passare attraverso la Turchia, paese più sicuro e che si sta dimostrando di fatto amico dopo le mediazioni degli ultimi mesi per risolvere la questione del grano ucraino fermo nei porti.

In questo modo si eviterebbero complicazioni come quelle ai tubi dei Nord Stream che sono stati danneggiati dopo un’operazione di sabotaggio sulla quale stanno ancora indagando le autorità danesi e svedesi. Per ora Mosca e Kiev si rimpallano a vicenda le accuse. Nello scambio trasmesso in televisione tra i due leader, Erdogan non ha commentato l’idea dell’hub del gas, ma è una vicenda che sicuramente gioca a suo favore e gli permetterebbe ti ottenere un ruolo geopolitico sempre più di spessore.

La centrale nucleare

Nell’incontro, che si è tenuto durante un vertice regionale in Kazakistan al quale hanno partecipato altri capi di stato e di governo, Erdogan ha menzionato la costruzione da parte della Russia della prima centrale nucleare turca. L’obiettivo è aprirla il prossimo anno secondo quanto riporto l’Afp. Ma a questo progetto probabilmente ne seguiranno altri, dato che il presidente turco ha detto che Ankara spera di costruire un’altra seconda centrale nucleare con l’aiuto di Mosca. In Egitto l’azienda statale russa Rosatom sta portando a compimento la costruzione di un’importante centrale nucleare, un progetto nato diversi anni fa e al quale il generale egiziano Abdel Fattah al Sisi tiene molto.

Nel mezzo

Il presidente turco ha anche difeso i crescenti legami commerciali di Ankara con Mosca, nonostante gli Stati Uniti e l’Unione europea stanno facendo pressione sulla Turchia affinché rispetti le sanzioni imposte a Mosca per l’invasione dell’Ucraina. Ma Erdogan ha sempre mantenuto il dialogo ad alti livelli sia con Putin sia con il presidente ucraino Volodymy Zelensky durante le mediazioni per ottenere un vantaggio personale. E con Kiev, infatti, il presidente turco ha recentemente firmato un memorandum con il quale si assicura un ruolo anche nella futura ricostruzione dell’Ucraina. Ma questo, soltanto quando la guerra sarà finita.

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