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  • Venerdì 2 dicembre 2022

Il caso delle lettere-bomba inviate a politici e ambasciate in Spagna

Sono state trovate sei buste da lettera con all'interno ordigni esplosivi: una era indirizzata al primo ministro Pedro Sánchez

Agenti di polizia a guardia dell'area dell'ambasciata ucraina a Madrid, in Spagna (AP Photo/Paul White)
Agenti di polizia a guardia dell'area dell'ambasciata ucraina a Madrid, in Spagna (AP Photo/Paul White)

Nell’ultima settimana in Spagna sono state trovate sei buste da lettera con all’interno un ordigno esplosivo, quasi tutte indirizzate ad ambasciate o a istituzioni e politici spagnoli, tra cui il primo ministro Pedro Sánchez. La maggior parte degli ordigni è stata disinnescata prima che esplodesse o detonata in sicurezza dalle forze dell’ordine: uno invece è scoppiato nell’ambasciata ucraina, ferendo un dipendente.

Non è ancora chiaro chi sia il responsabile di questi attacchi, che sembrano essere collegati tra loro, ma intanto il governo spagnolo ha aperto un’indagine e ha rafforzato la sicurezza negli edifici pubblici, disponendo maggiori controlli sugli ordini postali. Tra le ipotesi che sono state fatte sull’origine di questi avvenimenti, quella che è circolata con maggiore insistenza riguarda la possibilità che siano collegati al sostegno della Spagna all’Ucraina nella guerra contro la Russia.

La prima lettera-bomba era stata scoperta lo scorso 24 novembre: era indirizzata al primo ministro Sánchez, ma si era intuita l’origine sospetta prima che gli arrivasse. Un’altra sembra avesse come obiettivo la ministra della Difesa, Margarita Robles. Le altre lettere-bomba sono arrivate a una base aerea di Torrejón, poco fuori da Madrid, a un’azienda che produce armi a Saragozza e a due ambasciate della capitale: quella statunitense e quella ucraina, dove mercoledì 30 novembre è avvenuta l’unica esplosione di una di queste lettere.

È stato ferito l’agente della sicurezza che aveva materialmente aperto la lettera, che è stato portato in ospedale. L’Ucraina ha poi fatto sapere che è in buone condizioni di salute.

La peculiarità degli attacchi ha subito fatto credere che fossero stati realizzati dalla stessa persona o gruppo di persone. Le lettere erano peraltro tutte molto simili tra loro, ha spiegato in una conferenza stampa il sottosegretario alla Sicurezza del ministero dell’Interno, Rafael Perez: in tutti i casi si presentavano come buste da lettera marroni e all’interno avevano polvere da sparo e un meccanismo di innesco elettrico. Secondo Perez si tratta di ordigni che generano «fiamme improvvise», più che una grossa esplosione.

Le ipotesi che collegano gli attacchi all’appoggio della Spagna all’Ucraina sono nate soprattutto in relazione al destinatario di una delle lettere-bomba: l’azienda produttrice di armi di Saragozza Instalaza, che ha inviato in Ucraina più di mille lanciarazzi C90. Al momento però gli indizi che confermerebbero questa versione, o almeno le informazioni disponibili al riguardo, non sono molto concreti.

La ministra della Difesa Robles, che giovedì era in visita nella città ucraina di Odessa, ha detto che attacchi di questo genere non metteranno in discussione l’appoggio della Spagna all’Ucraina. L’ambasciata russa in Spagna intanto ha pubblicato un comunicato in cui condanna «qualsiasi minaccia o atto terroristico» legato alle lettere-bomba.