Ottomila persone, di cui 430 bambini. È questo il numero dei civili morti dall’inizio della guerra in Ucraina ad oggi, 8 novembre 2022. A dare questi numeri è stato il Commissario dei diritti umani del parlamento ucraino, Dmytro Lubinets. Nonostante ciò la possibilità di aprire un tavolo per negoziare la pace è sempre più lontana.

Le vittime di guerra

Ai 430 bambini morti se ne aggiungono 827 che sono rimasti feriti. Sono invece 260 i dispersi mentre, sempre secondo gli ucraini 10.570 bambini sono stati deportati nella Federazione russa e nei territori temporaneamente occupati. Non solo, da inizio della guerra l’esercito russo ha distrutto 2.688 strutture scolastiche, 311 delle quali non potranno tornare in funzione, e 786 asili nido. 

La pace lontana

Nonostante l’alto numero di morti, anche tra i civili, la guerra continua, soprattutto nell’Ucraina orientale e nella parte sud del paese. Il consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Mykhailo Podolyak, in un’intervista a Radio Svoboda ha ribadito che l’Ucraina si siederà al tavolo negoziale con la Russia solo quando questa avrà ritirato le sue truppe da tutti i territori ucraini, compresi quelli occupati nel 2014.

La superiorità militare dimostrata dall’Ucraina e le vittorie che il paese sta ottenendo farebbero perdere di senso eventuali colloqui di pace. Tanto più che la Russia finora ha posto solo ultimatum al paese aggredito. Inoltre, il presidente ucraino Zelensky ha depositato in parlamento alcune proposte di legge per l’approvazione dei suoi decreti di estensione della legge marziale e della mobilitazione generale nel paese. 

Gli Stati Uniti appoggiano l’Ucraina

Si tratta di un impegno «incrollabile» quello che gli Stati Uniti stanno spendendo per «la sovranità e l'integrità territoriale» dell’Ucraina. A dichiararlo è stata l’ambasciatrice americana all’Onu, Linda Thomas-Greenfield, che proprio oggi ha incontrato a Kiev Zelensky. I due, secondo alcune fonti, avrebbero discusso «degli sforzi internazionali per ridurre al minimo l’impatto dell'aggressione russa sulla sicurezza alimentare globale, anche attraverso il sostegno e l’espansione del’accordo sul grano mediato dalle Nazioni Unite, e per garantire la responsabilità per i crimini di guerra e le atrocità perpetrate contro il popolo ucraino». 

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