Oggi negli Stati Uniti si vota per le elezioni di metà mandato, o midterm. Gli americani voteranno per rinnovare un terzo del Senato e l’intera Camera dei rappresentanti. Saranno eletti i governatori di 36 stati su 50, compresi alcuni dei più importanti. Le midterm sono fissate due anni dopo le elezioni presidenziali e di solito vedono penalizzato il partito del presidente in carica.

Quest’anno non fa eccezione e secondo i sondaggi, sarà un elezione difficile per il partito democratico del presidente Joe Biden, che rischia  di perdere la maggioranza in entrambe le camere a favore dei repubblicani, su cui resta fortissima l’influenza dell’ex presidente Donald Trump, che probabilmente si prepara ad annunciare la sua nuova corsa alla Casa Bianca nei prossimi giorni.

Per cosa si vota e cosa dicono i sondaggi

In Senato, la più importante delle due camere che compongono il Congresso, i democratici hanno 48 senatori, più due indipendenti che votano con loro e ottengono la maggioranza solo grazie al voto della vicepresidente Kamala Harris.

Oggi saranno rinnovati 35 seggi su 100 del senato. Quattordici dei seggi uscenti del Senato sono controllati da democratici, venti da repubblicani. Basta che i repubblicani conquistino un seggio in più dei democratici per rovesciare la maggioranza in Senato. Secondo i sondaggi ci sono tre stati dove la corsa è più aperta: Nevada, Georgia e Pennsylvania.

Saranno rinnovati anche tutti i 435 seggi della Camera dei rappresentanti. Alla Camera dei rappresentanti, i democratici al momento controllano 220 seggi e i repubblicani 212 (tre sono al momento vacanti). I sondaggi indicano una probabile vittoria repubblicana e quindi rovesciamento della maggioranza.

La situazione politica

Nel corso dell’estate, i repubblicani hanno recuperato gran parte dello svantaggio che avevano quando la Corte suprema ha rovesciato la sentenza Roe v. Wade, che garantiva il diritto costituzionale all’aborto. Tradizionalmente, le elezioni di metà mandato penalizzano il partito del presidente in carica. Quest’anno, i democratici sono stati danneggiati in particolare dall’inflazione, ai livelli record da 40 anni.

Perdere la maggioranza in uno o in entrambe le camere renderà molto difficile per il presidente Joe Biden far passare nuove leggi e complicherà gli ultimi due anni del suo mandato. Una sconfitta, inoltre, rischia di mettere in dubbio la sua ricandidatura alle elezioni del 2024.

Nel partito repubblicano, intanto, rimane molto forte l’influenza dell’ex presidente Donald Trump, che ha fatto attivamente campagna a favore del partito. Secondo un’indagine di Cbs, circa metà dei candidati repubblicani ha espresso dubbi sulla correttezza delle presidenziali del 2020, che hanno visto la vittoria di Biden, un’accusa priva di prove più volte sostenuta da Trump.

L’ex presidente non ha ancora dichiarato ufficialmente la sua candidatura alle prossime elezioni, ma ha detto ai suoi elettori di prepararsi ad un importante annuncio il prossimo 15 novembre.

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