La senatrice democratica Catherine Cortez Masto ha sconfitto in Nevada il suo sfidante repubblicano, Adam Laxalt, ex procuratore generale dello stato tra il 2015 e il 2019 e sostenuto da Donald Trump, nelle elezioni di midterm. Un successo inaspettato, considerando che Masto alla vigilia del voto era considerata una delle candidate più deboli del partito. Con la sua vittoria i democratici hanno conquistato 50 seggi, uno in più dei repubblicani, assicurandosi il controllo del Senato. Potendo contare anche sul voto della vicepresidente Kamala Harris, nel caso le votazioni finiscano in pareggio, i seggi raggiunti sono sufficienti per avere la maggioranza. I repubblicani sono fermi a 49.

Il voto in Georgia

Il 6 dicembre in Georgia è previsto il ballottaggio tra il democratico Raphael Warnock e il repubblicano Herschel Walker, nessuno dei due candidati è riuscito a raggiungere la soglia del 50 per cento dei voti, come già accaduto nel 2020. Se riuscissero a vincere, i democratici guadagnerebbero perfino uno scranno in più rispetto a prima. «Mi sento bene e non vedo l’ora di affrontare i prossimi due anni», ha detto il presidente Joe Biden ai giornalisti a Phnom Penh, in Cambogia.

Una vittoria molto importante, soprattutto se si considera che gli elettori solitamente sfavoriscono il partito del presidente in carica durante le elezioni di midterm e che le previsioni delle scorse settimane davano come favoriti i repubblicani per il controllo di entrambe le camere.

Parlando a New York, un trionfante senatore Chuck Schumer, leader della maggioranza democratica, ha definito la vittoria del suo partito «una rivendicazione per i democratici, per il nostro programma e per il popolo americano». Secondo il senatore, con il voto di metà mandato gli americani «hanno respinto i repubblicani “Maga”, estremisti antidemocratici».

Arizona e Nevada

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Per il New York Times, la vittoria democratica in Nevada, insieme alla rielezione del senatore, ex astronauta, Mark Kelly in Arizona, annunciata sabato, conferma la strategia democratica di rafforzarsi nel lato ovest del paese. Nel 2020 Biden ha vinto in Arizona per soli 10.457 voti in più; il Nevada è sempre stato più costante nel votare il Partito democratico durante le elezioni presidenziali, ma non si può dire la stessa cosa nelle consultazioni di metà mandato, dove i risultati dei democratici sono stati altalenanti.

Parlando ai giornalisti in Cambogia, il presidente Biden ha aggiunto di «non essere sorpreso dall’affluenza alle urne. Sono incredibilmente contento». Secondo l’inquilino della Casa Bianca la capacità del suo partito di mantenere il controllo del Senato «è un riflesso della qualità dei candidati».

Oggi Joe Biden si avvia a incontrare il presidente cinese Xi Jinping al vertice G20 “più forte” politicamente dopo l’esito delle elezioni di midterm.

I seggi alla Camera

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La partita per la Camera, invece, è ancora aperta. Al momento, i democratici hanno 204 seggi, i repubblicani 211. La maggioranza è fissata a 218. Quindi, a diversi giorni dall’election day, il controllo della Camera dei rappresentanti non è ancora stato deciso. I voti fin qui conteggiati disattendono le previsioni delle scorse settimane, per le quali i repubblicani avrebbero travolto la maggioranza democratica a Washington, rendendo il prosieguo del mandato presidenziale di Biden un percorso a ostacoli.

Il Grand Old Party mantiene al momento i favori del pronostico nel conquistare almeno uno dei due rami del parlamento statunitense, ma il grande successo, preconizzato tra gli altri da Trump, non è si concretizzato.

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