Mondo Solidale

Alimentazione, investimenti per contrastare il cambiamento climatico e nell’agricoltura per rendere più sicura la catena alimentare

Alimentazione, investimenti per contrastare il cambiamento climatico e nell’agricoltura per rendere più sicura la catena alimentare
A Berlino il Forum Globale per l’Alimentazione e l’Agricoltura. Crisi climatica, siccità e alluvioni distruggono l’agricoltura mondiale. Interrotte le catene di approvvigionamento del cibo, si aggravano le disuguaglianze
2 minuti di lettura

ROMA - Il 21 gennaio si è concluso a Berlino il Forum Globale per l’Alimentazione e l’Agricoltura (GFFA) con un messaggio chiave: i finanziamenti al clima devono servire a mettere in sicurezza anche i piccoli e medi produttori in modo che il settore agroalimentare mondiale sia più sicuro ed efficiente. Con l’Agenda 2030 la comunità internazionale si è posta l’ambizioso proposito di mettere fine alla fame nel mondo. Un obiettivo quanto mai attuale, dato che il numero di persone colpite dalla fame continua a crescere. Oltre alla crisi climatica, che tra siccità e alluvioni sta distruggendo interi settori dell’agricoltura mondiale soprattutto nei paesi più poveri, in questi ultimi anni la pandemia prima e la guerra in Ucraina poi, hanno contribuito ulteriormente a destabilizzare i sistemi alimentari globali. Non stanno funzionando le catene di approvvigionamento del cibo e questo ha portato a un aumento dei prezzi dei generi alimentari di base, dei fertilizzanti e delle materie prime, aggravando le disuguaglianze. Il mondo sta affrontando la peggiore crisi alimentare dalla Seconda Guerra Mondiale in poi.

La perdita della biodiversità e l’insicurezza alimentare. Una serie di fattori sta contribuendo al deterioramento della sicurezza alimentare: il degrado del suolo, dell’acqua e degli ecosistemi, la desertificazione, la siccità, le inondazioni, il sale marino che penetra nella terra anche a causa dell’erosione delle coste, la crescente minaccia di parassiti che portano malattie a piante e animali. Le conseguenze di molte di queste crisi si avvertono in modo più forte nei paesi meno sviluppati e nelle piccole isole e portano con sé altri fenomeni: migrazioni, disuguaglianza di genere, conflitti, forme di schiavitù.

I dati diffusi. Nell’ultimo decennio i flussi di denaro complessivamente destinati alla lotta al cambiamento climatico sono aumentati, ma la quota di questi destinata all’agricoltura invece è in costante diminuzione. Il settore dell’agricoltura e dell’uso del suolo ha ricevuto finanziamenti per un totale di 122 miliardi di dollari tra il 2000 e il 2018, ovvero solo il 26 per cento dei soldi globali destinati al clima. Nei primi anni del Duemila la quota dei finanziamenti per il clima destinata all’agricoltura era intorno al 45 per cento del totale. Nel 2013 si è attestata intorno al 24 per cento e negli anni successivi è rimasta più o meno uguale.

Il ruolo della FAO. “Questo Forum arriva in un momento critico perché l’attuale crisi alimentare globale è molto lontana dall’essere finita. E questo è particolarmente preoccupante poiché i paesi e i villaggi più vulnerabili del mondo stanno contemporaneamente lottando anche contro il cambiamento climatico e per la salvaguardia della biodiversità”, ha esordito Maria Helena Semedo, vicedirettrice generale della FAO. L’organizzazione delle Nazioni Unite da sempre è impegnata nell’analisi dei problemi legati alle risorse alimentari e nella ricerca di soluzioni. Durante l’ultima COP27 in Egitto, la FAO ha lanciato l’iniziativa per l’alimentazione e l’agricoltura sostenibile (FAST), affinché vengano aumentati i contributi all’agricoltura.

Le proposte. Dal Global Forum per l’Alimentazione e l’Agricoltura sono emerse una serie di idee, condensate in pochi punti, che dovrebbero dettare le politiche future in tema di alimentazione, agricoltura e cambiamenti climatici in vista del 2030. Pochi punti che vanno dalla riduzione del carbonio nell’agricoltura e nella pastorizia, una scelta che andrebbe a tutto vantaggio dei piccoli e medi produttori, a una maggiore efficienza energetica, essenziale per la sicurezza alimentare e lo sviluppo. E ancora: una seria lotta contro la desertificazione, la deforestazione e il degrado del suolo, aiuterebbe a proteggere le catene di approvvigionamento del cibo. Così come bisognerebbe puntare a mettere in sicurezza l’acqua, affinché non venga contaminata dall’uso delle plastiche agricole, dei fertilizzanti o dei pesticidi. Un altro tema fondamentale su cui ha discusso il Forum è la protezione degli argini fluviali, per migliorare non solo la qualità dell’acqua utile alla coltivazione, ma anche per salvaguardare la biodiversità.