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  • Giovedì 13 ottobre 2022

In Francia un grosso sciopero sta facendo scarseggiare il carburante

Riguarda i lavoratori di sei raffinerie che chiedono un aumento dei salari: molti distributori sono senza benzina, ed è intervenuto il governo

 (AP Photo/Francois Mori)
(AP Photo/Francois Mori)
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Mercoledì è cominciata la terza settimana consecutiva di sciopero dei lavoratori di sei delle sette raffinerie di petrolio della Francia, le quattro di proprietà di TotalEnergies e le due di Esso-ExxonMobil (l’unica ancora in funzione è quella del gruppo Petroineos).

Lo sciopero sta causando grossi disagi in tutto il paese, con molti distributori di carburante che sono quasi completamente privi di benzina e gasolio. In particolare nell’Île-de-France, la regione dove si trova la capitale Parigi, ci sono stati i problemi peggiori: si stima che circa un terzo dei distributori della regione sia rimasto privo di carburante, e ci sono state lunghissime file di automobili ai distributori in attesa di poter fare rifornimento.

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Lo sciopero è stato indetto per chiedere di rinegoziare i contratti di lavoro e ottenere un aumento salariale del 10 per cento annuo, per compensare gli effetti negativi dell’inflazione. I lavoratori chiedono soprattutto che questi aumenti siano approvati tramite una ridistribuzione dei profitti delle compagnie.

Lunedì Esso-ExxonMobil aveva raggiunto un accordo con i sindacati di base moderati, Confédération française de l’encadrement – Confédération générale des cadres (CFE-CGC) e Confédération française démocratique du travail (CFDT), che prevedeva un aumento di salario del 6,5 per cento nel 2023. TotalEnergies invece aveva rimandato a novembre una discussione sui salari. Comunque, il principale sindacato di sinistra francese, la Confédération générale du travail (CGT), non ha accettato la proposta di lunedì e perciò ha detto che proseguirà lo sciopero.  

Fino alla scorsa settimana il governo non era intervenuto direttamente nella vicenda, auspicando che le trattative tra le aziende e i sindacati andassero a buon fine. A causa dell’opposizione di CGT e della grave situazione che si sta verificando in molti distributori del paese, il governo ha poi deciso di ordinare una precettazione, ovvero di obbligare i lavoratori delle raffinerie a non scioperare (in caso di mancato rispetto della precettazione sono previste sanzioni pecuniarie e disciplinari).

Il governo ha fatto sapere che la precettazione riguarderà innanzitutto la raffineria di Esso-ExxonMobil a Notre-Dame-de-Gravenchon, in Normandia, nel nord-ovest, considerata essenziale con i suoi circa 2mila lavoratori per il regolare funzionamento di tutto il sistema in Francia. Successivamente provvedimenti simili potrebbero essere presi anche per altri stabilimenti.

I rappresentanti del sindacato CGT hanno duramente protestato contro la decisione del governo, definendola “illegale” e una minaccia contro il diritto allo sciopero in Francia. Per questo motivo la impugneranno in tribunale e nel frattempo continueranno a sostenere l’astensione dal lavoro nelle raffinerie.

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