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Africa: aumentano i debiti causati dai cambiamenti climatici e i Paesi più morosi sono anche i più esposti alle "punizioni" del clima

Africa: aumentano i debiti causati dai cambiamenti climatici e i Paesi più morosi sono anche i più esposti alle "punizioni" del clima
Secondo un nuovo rapporto pubblicato da Debt Justice e Climate Action Network International - ripreso da Africa Affari - i Paesi subsahariani saranno gravati da quasi 1 trilione di debiti nei prossimi dieci anni
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ROMA - Secondo un nuovo rapporto pubblicato da Debt Justice e Climate Action Network International, i Paesi dell’Africa subsahariana saranno gravati da quasi 1 trilione di debiti nei prossimi dieci anni a meno che i Paesi ricchi non forniscano finanziamenti adeguati per affrontare la crisi climatica. Lo si apprende da Africa Affari, la rivista sul continente del futuro, diretta da Massimo Zaurrini. Ciò rappresenterà un aumento del 50% degli attuali livelli di debito in percentuale del Pil; situazione che potrà essere evitata - precisano gli analisti – se i Paesi ricchi aumenteranno rapidamente i finanziamenti per aiutare i Paesi africani a prepararsi e far fronte agli impatti della crisi climatica.

Le crisi incrociate. Dalla lettura del rapporto si evince che le ricadute della pandemia provocata dal Covid19, l’inflazione incontrollata e l’aumento dei prezzi di cibo e carburante, sullo sfondo della guerra in Ucraina, hanno esposto le comunità dei Paesi vulnerabili e in via di sviluppo all’acutezza di queste crisi incrociate.

I più indebitati sono anche i più esposti alla crici climatica. La fine della Debt Service Suspension Initiative (DSSI), lanciata per alleviare l'impatto della crisi del Covid-19, aumenta il rischio di problemi di debito nel prossimo futuro. Va ricordato che i mutuatari DSSI si erano impegnati a utilizzare le risorse liberate per aumentare la spesa sociale, sanitaria o economica in risposta alla crisi e a rivelare tutti gli impegni finanziari del settore pubblico, che coinvolgono il debito e strumenti simili al debito. Allo stesso tempo, molti Paesi altamente indebitati sono anche i più vulnerabili al cambiamento climatico. Alti livelli di debito riducono la capacità finanziaria dei governi di attuare misure per adattarsi o mitigare gli effetti del cambiamento climatico. I Paesi sviluppati potrebbero considerare di scambiare il debito con misure climatiche per sostenere questi le nazioni povere e mantenere le promesse fatte in precedenza in tema di cambiamento climatico.

"La questione del debito - scriveva Gianfranco Belgrano sulla rivista dell'Agenzia italiana per la Cooperazione internazionale (AICS) - sarà uno dei fattori che definiranno la strada dello sviluppo africano. Un fattore determinante, a causa del maggiore indebitamento sperimentato nell’anno della pandemia e del contemporaneo calo dei prezzi delle merci e delle materie prime sui mercati internazionali. A sottolinearlo - si legge ancora nell'articolo di Belgrano - sono diversi autorevoli osservatori, a certificarlo è stata la Banca africana di sviluppo (Afdb). “Per evitare che si tratti di un altro decennio perso e per costruire economie resilienti dobbiamo affrontare le sfide del debito e della finanza per lo sviluppo in partnership con la comunità internazionale”, ha scritto il presidente di Afdb Akinwumi Adesina.