Nataša Pirc Musar si appresta a diventare la prima donna presidente della Slovenia. Con un’affluenza al voto del 50,6 per cento e il 99 per cento dei voti scrutinati, Musar è in testa alle elezioni con il 53,8 per cento delle preferenze e ha superato la veterana conservatrice Anže Logar che ha ottenuto il 46,1 per cento dei voti.

Entrambe le candidate si sono presentati come indipendenti, ma sono state sostenute dai partiti politici del paese. La candidata vincente andrà a sostituire il doppio mandato quinquennale del presidente uscente Borut Pahor, in carica dal 2012.

Chi è la nuova premier

Musar, avvocata liberale ed ex Commissaria per la privacy, è stata sostenuta dal governo di centrosinistra mentre la sua rivale aveva il supporto dei partiti conservatori e di destra. Per anni Musar è stata il volto del giornalismo televisivo sloveno dato che ha condotto il principale tg del paese e dal 2004 al 2014 è stata commissaria per l’accesso all’informazione.

Durante la sua attività a difesa della privacy ha curato gli interessi di Melania Trump, la moglie slovena dell’ex presidente degli Stati Uniti, vietando che le aziende commercializzassero prodotti a suo nome. Nelle ultime settimane di campagna elettorale Musar e suo marito sono stati attaccati dall’opposizione per avere parte del loro patrimonio in alcuni paradisi fiscali.

Musar ha intenzione di disallineare il paese dal gruppo di Visegrad e dalla vicinanza alla Slovenia. «Non sono mai stata zitta quando era necessario parlare, soprattutto negli ultimi due anni», aveva detto quando è iniziata la campagna elettorale per le presidenziali. «Dopo l’insediamento dell’ultimo governo di Janez Janša ho parlato, perché lo Stato di diritto stava crollando sotto i nostri occhi». La 54enne ha detto che il paese dovrebbe guardare all’Europa centrale a quegli stati membri che rispettano i diritti umani e civili.

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