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Yemen, crescono la repressione e le discriminazioni contro le donne nei territori controllati da Ansar Allah

Yemen, crescono la repressione e le discriminazioni contro le donne nei territori controllati da Ansar Allah
Gli Houthi, il gruppo sciita filo iraniano controlla la capitale Sana'a e il Nord del Paese. Le limitazioni alla libertà di movimento, di espressione, di tutela della salute e del lavoro. Le donne si possono muovere solo con un parente maschio
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ROMA - Lo scorso dicembre un gruppo di lavoratori delle Nazioni Unite ha inviato una lettera ad Ansar Allah, conosciuto anche come Houthi, il gruppo armato sciita zaidita sostenuto dall’Iran, che di fatto controlla la capitale Sana'a e il Nord dello Yemen. Nella lettera vengono descritte le sistematiche violazioni dei diritti delle donne, comprese le limitazioni alla libertà di movimento, di espressione, di tutela della propria salute e del lavoro, nonché una generale e diffusa discriminazione.

La regola del mahram. Le autorità Houthi hanno imposto alle donne di viaggiare esclusivamente con un mahram, ovvero con un parente maschio o con il marito. Oppure pretendono un’autorizzazione scritta da parte del tutore maschio, in mancanza della quale alle donne non è consentito viaggiare all’interno delle zone controllate da Ansar Allah, neanche per motivi di lavoro. La restrizione è imposta anche al personale femminile delle Nazioni Unite. Il requisito del mahram ormai è diventato, de facto, legge in tutto il territorio controllato dagli Houthi, anche se quella del mahram non è una regola che rientra nella legislazione yemenita. Ansar Allah la sta imponendo verbalmente da quando ha preso il potere, anche se le organizzazioni locali raccontano che l’ondata di restrizioni si è particolarmente intensificata nella seconda metà del 2022.

La denuncia di Amnesty International. Secondo l’Organizzazione per i diritti, anche le donne yemenite che lavorano nel campo umanitario, comprese le agenzie delle Nazioni Unite, sono soggette a una serie di restrizioni, compresa quella del mahram, quando si spostano per lavoro. La lettera descrive come le organizzazioni umanitarie devono includere il nome di un mahram quando inviano richieste di viaggio alle autorità Houthi per il personale femminile yemenita che viaggia per lavoro. Ma siccome molte donne non hanno un mahram che possa accompagnarle nei viaggi di lavoro- sottolinea Amnesty International - alcune sono costrette a lasciare il lavoro e dunque perdono il reddito necessario per sostenere le loro famiglie. Queste limitazioni stanno "tagliando di fatto" le donne e le ragazze yemenite anche dall’assistenza umanitaria.

La denuncia di Mwatana for Human Rights. Secondo l’Organizzazione yemenita per i diritti umani, dal 2017 gli Houthi, con queste limitazioni, di fatto impediscono alle donne di accedere anche ai servizi sanitari, in particolare a quelli riproduttivi. Se buona parte del personale femminile yemenita non può muoversi se non è accompagnata da un uomo, accade che molte operatrici umanitarie, le uniche che possono occuparsi delle donne, non riescono a svolgere il proprio lavoro anche in campo medico e dunque una buona fetta di donne e ragazze, di conseguenza, non può beneficiare dell’assistenza medica. Questo costringe le organizzazioni che si trovano in Yemen a cambiare continuamente i propri programmi di lavoro per adattarli ai continui ostacoli che gli Houthi stanno imponendo.

Il divieto di preservativi e anticoncezionali. All’inizio del 2017 Ansar Allah ha iniziato a impedire la prescrizione degli anticoncezionali in molte strutture sanitarie del distretto di Sa’dah, dove il gruppo è nato. Nel 2020 questo divieto è stato esteso ad altre zone del Paese, privando i residenti dei servizi sulla salute riproduttiva, compresa la consulenza sui metodi di pianificazione familiare.

Le regole sull’abbigliamento. Ai negozi femminili è stato imposto di vendere solo lunghi abaya neri. I membri del gruppo armato hanno confiscato nei negozi i manichini di plastica femminili, perché provocano desiderio e contraddicono l’identità religiosa. Hanno coperto i volti e i corpi nei cartelloni pubblicitari, nel 2018, e le teste dei manichini nei negozi che vendono abiti da sposa. Alle donne oggi non è consentito entrare in molti luoghi pubblici, inclusi caffè e ristoranti. L’organizzazione non governativa Mwatana for Human Rights denuncia che alle donne è vietato truccarsi, anche alle cerimonie. Ansar Allah ha reclutato in alcuni distretti personale femminile nelle sale dove si festeggiano i matrimoni per controllare che le donne non siano truccate e che indossino abaya lunghi e non attillati.