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Corno d'Africa, "A un passo dalla catastrofe umanitaria", un'altra "tempesta perfetta": crisi climatica, aumento fuori controllo dei prezzi alimentari

Corno d'Africa, "A un passo dalla catastrofe umanitaria", un'altra "tempesta perfetta":  crisi climatica, aumento fuori controllo dei prezzi alimentari
Il report dettagliato di OXFAM. Morire di fame per la siccità. Che potrebbe peggiorare nei prossimi mesi. Al momento, si è calcolato, una persona su 6 nel Paese sta rimanendo letteralmente senza cibo. Non piove da ormai 4 stagioni
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ROMA - Oltre 6 milioni di bambini sono colpiti da malnutrizione acuta. I prezzi dei beni alimentari di base sono triplicati, mentre i raccolti bruciano e il bestiame muore. Gravissima è la situazione in Somalia, dove una persona su 6 è senza cibo. Mancano 3 miliardi per la riposta alla crisi alimentare nell’area. E l'appello si fa davvero urgente alla comunità internazionale per un intervento immediato che scongiuri una delle più gravi carestie della storia recente. È questo, in estrema sintesi, l’allarme lanciato da Oxfam, di fronte al rapido deterioramento della situazione in Somalia, Etiopia e Kenya. 

Non piove da 4 stagioni. La Somalia in particolare sta affrontando la più grave crisi alimentare di sempre: il numero di persone che soffrono la fame è infatti già oltre quello registrato nel corso della carestia del 2011, quando morirono oltre 250 mila persone. Al momento, si è calcolato, una persona su 6 nel Paese sta rimanendo letteralmente senza cibo. In gran parte del Corno d’Africa non piove praticamente più da ormai 4 stagioni e nei prossimi 3 mesi la situazione potrebbe rimanere la stessa: i raccolti sono andati perduti e i capi di bestiame stanno morendo a milioni. 

Un'altra micidiale "tempesta perfetta". Una tempesta perfetta causata dalla crisi climatica, aggravata dal conflitto che attraversa l’area, dalla pandemia e dall’aumento fuori controllo dei prezzi dei beni alimentari accelerato dalla guerra in Ucraina. Basti pensare che i prezzi degli alimenti di base in tutta la regione sono raddoppiati o triplicati negli ultimi mesi. “Gli ultimi dati mostrano che il tasso di mortalità per fame in Somalia, Etiopia e in Kenya è addirittura aumentato da maggio, quando già si registrava 1 vittima ogni 48 secondi, a fronte della carenza degli aiuti internazionali necessari a fronteggiare l’emergenza alimentare – ha detto Francesco Petrelli, consulente politico sulla sicurezza alimentare di Oxfam Italia – la situazione è sempre più grave e rischia di precipitare nelle prossime settimane, anche nel vicino Sud Sudan, dove il conflitto in corso e le recenti inondazioni hanno portato la popolazione allo stremo. Al momento oltre 6 milioni di bambini nei quattro paesi dell’area sono colpiti da malnutrizione acuta”. 

Una risposta sottofinanziata. Ad oggi però l’appello delle Nazioni Unite per la risposta alla crisi alimentare in Africa orientale è sotto finanziato per oltre 3 miliardi di dollari. "Il paradosso è che i Paesi che hanno contribuito meno ad accelerare la crisi climatica, ne stanno pagando il prezzo più alto, senza strumenti e risorse per affrontarne e mitigarne gli effetti – aggiunge Petrelli – per questo i Paesi più ricchi, che inquinano di più, hanno anche la responsabilità morale di intervenire per aiutare i milioni di persone che rischiano di non sopravvivere ai prossimi mesi.  Lanciamo un appello urgente alla comunità internazionale e ai donatori internazionali, perché intervengano subito per scongiurare una delle più gravi carestie della storia recente. Siamo a un passo da una vera e propria catastrofe umanitaria su vasta scala”. 

Il metodo e i dati della ricerca di Oxfam

• Per calcolare i decessi giornalieri, si è calcolato il tasso di mortalità grezzo di (0,5-0,99) per 10.000 persone colpite da livelli di insicurezza alimentare acuta, ossia in IPC 3 secondo The Integrated Food Security Phase Classification (IPC) Global Partners. E’ stato poi sottratto il normale tasso di mortalità giornaliera di 0,22 per 10.000 persone al giorno; questa cifra si basa sui dati delle Nazioni Unite e degli istituti statistici nazionali, dell'Unione europea e della Comunità del Pacifico.   

• Ad ottobre 2022, nei tre paesi (Kenya, Somalia, Etiopia), il tasso di mortalità grezzo è di almeno 880-2.421 decessi al giorno, 0,61-1,68 al minuto, cioè tra 1 decesso ogni 1,6 minuti e 1 ogni 36 secondi. Si tratta di stime prudenziali.  • In Kenya, Somalia ed Etiopia, si stima che circa 31.435.315 persone siano colpite da grave insicurezza alimentare (ossia si trovino in IPC 3 o peggio). Secondo le analisi IPC (vedi IPC Population Tracking Tool), 11.035.315 persone in tutto il Kenya e la Somalia dovranno affrontare la crisi alimentare nel periodo ottobre-dicembre 2022. Per le stime sui livelli di insicurezza alimentare in Etiopia si veda il Piano per la risposta umanitaria (HRP) 2022 per l'Etiopia e FAO-WFP Hunger Hotspot per il periodo ottobre 2022-gennaio 2023.