Giornata Mondiale dell’Alimentazione, in Italia 2,6 milioni chiedono aiuto ogni giorno per mangiare

di Carlotta Lombardo

Oggi il World Food Day. Un milione di bambini con meno di 5 anni muore nel mondo per malnutrizione. «È la più grave emergenza alimentare del 21esimo». Wwf: «Uno stile alimentare più responsabile aiuta l’ambiente»

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(iStock)

In media, ogni anno nel mondo, 1 milione di bambini con meno di 5 anni muore a causa della malnutrizione , ma attualmente altri 13,6 milioni di bambini rischiano la vita per la sua forma più acuta e grave. Sono questi i dati drammatici diffusi oggi da Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro, in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, con l’avvio della campagna di raccolta fondi «Emergenza Fame», che quest’anno accende i riflettori su uno dei killer più silenziosi per bambine e bambini: la malnutrizione.

La campagna «Emergenza fame»

La pandemia da Covid-19, l’escalation della guerra in Ucraina e i fenomeni climatici estremi, hanno contribuito ad affamare la popolazione mondiale facendola piombare, di fatto, nella più grave emergenza alimentare del 21esimo secolo che sta colpendo soprattutto i più piccoli. Secondo i dati diffusi da Save the Children, nel 2020, sono stati 45,4 milioni di bambini sotto i 5 anni gravemente malnutriti, numero che entro la fine del 2022, si stima possa arrivare a 59 milioni. «Non possiamo pensare di agire solamente nell’ottica di una risposta emergenziale e con interventi e risorse di breve periodo — ha detto Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children Italia —. Abbiamo bisogno di un approccio strutturale per affrontare le cause dei problemi, di una visione e di politiche di lungo periodo, supportate da fondi flessibili per rafforzare la resilienza delle comunità, allo stesso tempo occorre disporre di quei meccanismi in grado di anticipare il rischio, prevenire, allertare e rispondere alle crisi tempestivamente. Oggi lanciamo una petizione proprio per chiedere al futuro Governo italiano e alle Istituzioni internazionali che vengano stanziate immediatamente le risorse necessarie per salvare le vite di coloro che sono già colpiti dalla crisi alimentare e ulteriori investimenti per prevenire le emergenze. Chiediamo anche che vengano aumentate significativamente le risorse per la cooperazione internazionale e per uno sviluppo sostenibile per il Pianeta e il benessere delle persone». Testimonial della campagna «Emergenza Fame» di Save the Children quest’anno saranno Cesare Bocci, Ambasciatore dell’Organizzazione, Michela Andreozzi, Tosca D’Aquino, Silvia Salemi, Tinto e Anna Valle. Fino al 31 dicembre è possibile sostenere la campagna donando 2 euro con un SMS al 45533 dal proprio cellulare o chiamando l’800 08 18 18 per donare con carta di credito.

Coldiretti: in Italia 2,6 milioni di persone chiedono aiuto per mangiare

In Italia sono 2,6 milioni persone che sono costrette a chiedere aiuto per mangiare, facendo ricorso alle mense per i poveri o ai pacchi alimentari, anche per effetto del caro bollette scatenato dalla crisi energetica per la guerra in Ucraina. È quanto emerge dalle analisi di Coldiretti su dati del Fondo per l’aiuto europeo agli indigenti (Fead) diffuse in occasione della Giornata dell’alimentazione che si celebra oggi e che cade quest’anno in un momento di profonda difficoltà per le famiglie. Con l’aumento dei prezzi del carrello della spesa cresce infatti il numero di persone che non possono più permettersi pasti regolari dovendo ricorrere alle associazioni benefiche che — sottolinea la Coldiretti — hanno aiutato tra gli altri 538.423 bambini (di età uguale o inferiore ai 15 anni), 299.890 anziani, 81.963 senza fissa dimora (di età uguale o superiore ai 65 anni), 31.846 disabili. Fra i nuovi poveri ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività colpite dalle misure contro la pandemia e dalla crisi energetica. La stragrande maggioranza di chi è stato costretto a ricorrere agli aiuti alimentari lo fa attraverso la consegna di pacchi alimentari che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri che, per vergogna, prediligono questa forma di sostegno piuttosto che il consumo di pasti gratuiti nelle strutture caritatevoli.

La Spesa sospesa di Campagna Amica

Contro la povertà - ricorda la Coldiretti - è cresciuta anche la solidarietà che si è estesa dalle organizzazioni di volontariato alle imprese e ai singoli cittadini a partire dall’esperienza della Spesa sospesa di Campagna Amica grazie alla quale sono stati raccolti oltre 6 milioni di chili di frutta, verdura, formaggi, salumi, pasta, conserve di pomodoro, farina, vino e olio 100% italiani, di alta qualità e a chilometri zero, donati ai più bisognosi. Ma il problema dell’accesso al cibo è rilevante anche nel mondo dove la crisi alimentare globale, con shock climatici e conflitti, ha spinto, solo nei primi mesi del 2022, il numero di persone gravemente affamate nel mondo da 282 milioni a 345 milioni, secondo il l’agenzia delle Nazioni Unite World Food Programme (Wfp). Numeri destinati peraltro a peggiorare — denuncia Coldiretti — a causa dei problemi agli approvvigionamenti di cereali, alla crescita dei prezzi alimentari e alla crisi energetica scatenati dalla guerra in Ucraina. A rischiare di più sono i 53 Paesi dove la popolazione spende almeno il 60% del proprio reddito per l’alimentazione e risentono quindi in maniera devastante dall’aumento dei prezzi. Per sostenere i redditi degli agricoltori e garantire gli approvvigionamenti alimentari è nata la prima Coalizione Mondiale dei Farmers Market promossa da Coldiretti e Campagna Amica. Supportata dalla Fao, la coalizione è uno strumento per la diffusione dei mercati contadini nel mondo con particolare riguardo ai Paesi in via di sviluppo, accompagnando da una parte i governi verso l’adozione di un quadro normativo specifico e dall’altra assistendo le associazioni locali degli agricoltori nello sviluppo di reti come quella di Campagna Amica in Italia, della Farmers Market Coalition negli Stati Uniti o in Canada, con supporto a livello tecnico-legale, di comunicazione e di formazione per manager e agricoltori.

Wwf: «troppa carne contribuisce al 70% delle emissioni extra»

Nella Giornata Mondiale dell’Alimentazione il WWF, grazie al programma Food4Future, rilancia l’invito alle istituzioni e all’intera filiera, di trasformare un sistema ormai insostenibile e invia un messaggio a tutti i consumatori ad adottare stili alimentari più responsabili per la nostra salute e per l’ambiente: in Italia abbiamo la migliore delle diete possibili, la Dieta Mediterranea, modello alimentare riconosciuto nel mondo. Ma i dati mostrano che gli italiani (soprattutto i giovani) non seguono più questo stile sano e sostenibile e siamo sempre più in sovrappeso e malnutriti, a causa di abitudini alimentari non corrette e una vita sempre più sedentaria. Negli ultimi 30 anni, si è assistito a importanti «deviazioni» dal modello originale. Se non avviamo urgentemente una transizione del sistema alimentare, peggioreremo in maniera sostanziale la sicurezza alimentare, la qualità e la quantità delle risorse naturali e la crisi climatica, con ripercussioni sulla salute e sul benessere delle persone. La buona notizia è che tutti possiamo dare un grande contributo, anche per il Pianeta, cominciando dalla tavola. «Basta recuperare le abitudini dei nostri nonni, la cui dieta aveva poca carne (50 anni fa il consumo di carne era circa 25 kg a testa l’anno, oggi è triplicato), con abbondanti porzioni di cereali, legumi e frutta e verdura che seguivano le stagioni. Adottare comportamenti alimentari corretti, mangiando in maniera sana e bilanciata, può portare enormi benefici non solo per noi stessi ma anche per l’ambiente, la biodiversità e il clima. Una garanzia anche contro le malattie — afferma Eva Alessi, Responsabile Sostenibilità di WWF Italia —. Dalle pratiche agricole sul campo, all’industria per la parte di trasformazione e di trasporti, fino ad arrivare a noi consumatori, ogni attore della filiera ha un ruolo chiave. Il cibo è al centro della salute umana e di quella ambientale, è una leva straordinaria per migliorare entrambe». Se in Italia seguissimo la Dieta mediterranea, le emissioni giornaliere pro-capite sarebbero 2,3 kg di CO2e, in linea con gli obiettivi planetari. Ma quello che realmente gli italiani portano in tavola è diverso: si arriva a 4,5 kg di CO2e pro capite, quasi il doppio di quello previsto. La causa? Il consumo eccessivo di carne, che contribuisce al 70% delle emissioni extra. Il passaggio dalle altre diete europee e americane (occidentali) al modello alimentare mediterraneo comporterebbe un risparmio di terreno di 10-18 m2 pro capite al giorno e un risparmio idrico di 100-240 litri pro capite al giorno. L’attuale modello alimentare italiano, rispetto alla Dieta mediterranea, ha un impatto maggiore del +133% sull’ambiente, del 100% sulla salute umana e +59% sull’economia.

16 ottobre 2022 (modifica il 16 ottobre 2022 | 13:07)