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Brasile, tutti i danni provocati dal razzismo di Bolsonaro, l'appello di un avvocato esule: "Sopprimere la polizia militare"

Brasile, tutti i danni provocati dal razzismo di Bolsonaro, l'appello di un avvocato esule: "Sopprimere la polizia militare"
L'altra priorità sottolineata da Ricardo Rao, legale e attivista per la difesa dei diritti umani nel suo Paese è salvare il destino dei nativi. Con Lula "La situazione migliorerà, ma non sappiamo quanto"
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ROMA (Agenzia DIRE) - L'Italia, l'Europa e le Nazioni Unite devono premere affinché in Brasile sia abolita la polizia militare, responsabile, negli anni di Jair Bolsonaro, di ancora più omicidi e abusi. Parla così l'avvocato e poeta Ricardo Rao, una vita dedicata alla difesa dei diritti delle comunità native. L'occasione dell'appello è il cinquantennale della federazione cattolica del volontariato Focsiv, celebrato a Roma, nei locali delle Industrie fluviali. Rao, funzionario della Funai, l'agenzia nazionale per la tutela delle comunità native, nel 2019 è stato spinto a lasciare il suo Paese da minacce di morte ricevute da agenti di polizia. Da Focsiv, a Roma, ha ricevuto il premio "difensore dei diritti umani 2022".

La base dell'odio razziale aveva eletto Bolsonaro. La prima domanda che gli è stata rivolta è sulle prospettive che potrebbero aprirsi con l'entrata in carica di Luiz Inacio Lula da Silva, che il 2 ottobre scorso è stato eletto alla guida dello Stato, superando di circa un punto percentuale Bolsonaro, il presidente uscente. "La situazione migliorerà, ma non sappiamo quanto, perché il danno arrecato negli ultimi anni è stato molto grave", scandisce Rao. "Bolsonaro era stato eletto su una base di odio razziale, ha distrutto la Funai e adesso è difficile capire come si potrà rimediare a ciò che è stato fatto". Secondo l'avvocato, ancora oggi, nei mesi che precedono l'inaugurazione della presidenza di Lula prevista a gennaio, "il Brasile non è sicuro". "Me lo hanno detto anche molti amici, mettendomi in guardia dal ritornare adesso" sottolinea Rao.

Il "grazie" alla società civile". Convinto che, però, l'impegno per i diritti vada continuato e rafforzato. "Al riguardo dico grazie alla società civile e alle ong dell'Italia" continua l'avvocato: "Hanno dimostrato un impegno commovente verso le classi oppresse e piu' deboli del Brasile; adesso devono andare avanti, premendo sul governo locale affinché abolisca la polizia militare". Un corpo, questo, istituito nel 1968. E che Rao accusa: "Nei suoi interventi è sempre stato discriminatorio sin dalla nascita; colpisce i deboli, i poveri, i nativi, causando migliaia di vittime, e con Bolsonaro la situazione è peggiorata".

* Vincenzo Giardina, Agenzia DIRE