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Petrolio, l’Opec+ mantiene invariata la produzione. Mosca: non rispetteremo il price cap

L'organizzazione si trova a fronteggiare una prospettiva molto instabile, dal momento che stanno per entrare in vigore le nuove sanzioni Ue sulle esportazioni di greggio dalla Russia, paese membro

L'Opec+ non cambia, invariata la produzione nonostante prezzi

2' di lettura

L’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (Opec) e i suoi alleati, un gruppo noto come Opec+, ha concordato oggi di attenersi al proprio obiettivo di produzione di petrolio, in un contesto di prezzi del greggio in calo e di un imminente limite di prezzo dei Paesi occidentali sul petrolio russo.

Fino a poco tempo fa, l’Arabia Saudita e i suoi partner contavano di mettere all’ordine del giorno della riunione ulteriori tagli alla produzione, ma l’evolversi della situazione internazionale ha cambiato le priorità: di qui la decisione di mantenere invariati i livelli di offerta, in attesa di valutare l’impatto della pesante riduzione della produzione (2 milioni di barili al giorno) annunciata durante l’ultima riunione dell'organizzazione dello scorso ottobre.

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Al momento l’Opec+ si trova a fronteggiare una prospettiva particolarmente instabile, dal momento che stanno per entrare in vigore le nuove sanzioni decise dall’Unione Europea sulle esportazioni di greggio dalla Russia, membro dell’organizzazione. Allo stesso tempo, la Cina sta tentando di allentare le misure Covid che hanno eroso i consumi nel più grande paese importatore di petrolio al mondo. La decisione di tenere l’incontro online, piuttosto che presso la sede di Vienna come originariamente previsto, ha rafforzato le aspettative che i produttori manterranno lo status quo. Tuttavia, il ministro dell’Energia saudita, il principe Abdulaziz bin Salman, è noto per le sorprese dell’ultimo minuto.

Mosca: non esporteremo petrolio soggetto a price cap

La Russia non esporterà il petrolio soggetto al price cap imposto dai paesi occidentali, nonostante Mosca abbia dato il suo benestare al taglio di produzione Opec. Lo ha detto Alexander Novak, vice-primo ministro russo, spiegando che il Cremlino sta «lavorando a meccanismi per proibire l’uso di strumenti di prie cap, a prescindere dal suo livello, perché l’interferenza destabilizzerebbe il mercato».

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