Un aereo bimotore della compagnia nepalese Yeti Airlines, è precipitato a Pokhara, in Nepal centrale. Il velivolo con 72 persone a bordo è caduto in fase di atterraggio, schiantandosi in una gola tra il vecchio aeroporto e l'aeroporto internazionale di Pokhara, aperto solo due settimane fa.

Secondo le autorità locali, sono stati confermati 68 morti, ma dopo una notte di ricerche non ci si aspetta più di trovare sopravvissuti. L'Autorità nepalese per l'aviazione civile ha fatto sapere che i passeggeri a bordo erano 68 e 4 membri del personale di bordo.

Il quotidiano nepalese in lingua inglese The Rising Nepal ha scritto che tra i morti accertati ci sono 53 sono cittadini nepalesi, cinque indiani, quattro russi, un irlandese, due sudcoreani, un australiano, un francese e un argentino. 

Per ora non risulta che a bordo ci fossero anche italiani, ma l'unità di crisi della Farnesina e il consolato generale italiano a Calcutta stanno procedendo con le verifiche.

I soccorritori e i vigili del fuoco hanno estratto i corpi dall’aereo in fiamme usando delle corde e molti sono stati trasportati con ustioni in tutto il corpo nei vicini ospedali.

Non è chiaro cosa abbia causato lo schianto dell'aereo, che era partito da Katmandu e la tratta doveva durate appena 27 minuti.

Secondo quanto risulta all'aviazione civile, l'aereo è entrato in contatto con l'aeroporto dai pressi della gola del fiume Seti alle 10:50 del mattino, poi è precipitato.

I testimoni

Un testimone oculare ha raccontato di aver visto l’aereo ruotare in aria, mentre stava tentando l’atterraggio e che poi è caduto di muso verso sinistra, schiantandosi nella gola. Immediati sono cominciati i soccorsi da parte dei soldati nepalesi e anche dei cittadini che hanno assistito all’incidente.

Nei video postati sui social e ripresi dai media di tutto il mondo si vede l’aereo che vola basso sopra un’area abitata e poi una brusca virata. Una testimone, intervistata dalla Bbc, ha raccontato di aver assistito alla scena e che «Il pilota ha fatto del suo meglio per non colpire le case. C'era un piccolo spazio proprio accanto al fiume Seti e l'aereo ha colpito il suolo proprio lì. Quando sono arrivata, c’era fumo e l’aereo era in fiamme, poi sono arrivati subito gli elicotteri». 

Il premier del Nepal, Pushpa Kamal Dahal, si è recato all'aeroporto di Pokhara poco dopo l'incidente e ha dichiarato che «l'esercito nepalese e la polizia sono stati schierati al completo per i soccorsi». Inoltre, ha annunciato che verrà costituito un panel di esperti per indagare sulle cause dell’incidente, che è il più tragico dal 1992, quando 167 persone morirono nello schianto di un aereo della Pakistan International Airlines, durante l’atterraggio a Katmandu.

Gli altri incidenti

La compagnia aerea opera Yeti dal 1998 con voli nazionali in Nepal, che è uno dei paesi con il più alto numero di incidenti aerei, tanto che l’Ue ha inserito le compagne nepalesi tra quelle con il divieto di operare nello spazio aereo europeo.

Secondo il database sulla sicurezza aerea della Flight Safety Foundation, dal 1946 nel Paese si sono verificati 42 incidenti aerei mortali.

L’ultimo incidente aereo risale solo all’anno scorso, in cui sono morte 22 persone nello schianto su una montagna, a 4400 metri di altitudine: erano dirette a Jomsom, una popolare località di trekking. Negli ultimi anni, la cadenza è stata quasi di un incidente aereo l’anno e spesso le vittime erano turisti appassionati di montagna, perchè il Nepal ospita 8 delle 14 montagne più alte del mondo tra cui l'Everest.

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