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Protezione internazionale, in due anni sono state coinvolte 334 persone con il progetto Shubh

Protezione internazionale, in due anni sono state coinvolte 334 persone con il progetto Shubh
Il programma ha visto come ente capofila l’Inca e fra i partner l’Auser, il Sunia e l’Arci. Avviato nel giugno di due anni fa, venti i  territori coinvolti in sette regioni. L'aiuto concreto dopo la fase di accoglienza
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ROMA - C'è stato un evento conclusivo del progetto Shubh, (Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione del Ministero dell’Interno) che in due anni ha coinvolto 334 persone titolari di protezione internazionale, con Auser fra i partner. Si è tenuto a Roma presso la sede della Cgil Nazionale. Il progetto ha visto come ente capofila l’Inca e fra i partner l’Auser, il Sunia e l’Arci. Un progetto avviato nel giugno di due anni fa, venti i  territori coinvolti in sette regioni e 334 le  persone interessate, titolari di protezione internazionale, dando loro supporto e servizi integrati per il raggiungimento di una autonomia socio economica. Persone che, dopo la fase di accoglienza, si sono trovati ad affrontare  tutti i problemi legati ai diritti umani fondamentali, l’accesso al cibo, alla casa, al lavoro, all’assistenza sanitaria.

I risultati delle due esperienze. Nel corso della presentazione dei risultati sono state illustrate due esperienze quella di Caltagirone in Sicilia e l’esperienza di Roma  con l’Integra-Corner, il luogo fisico dell’incontro e dell’ascolto previsto dal progetto, che è stato aperto dentro gli sportelli di orientamento di Arci Roma attivi da più di 15 anni in città e aperti a tutti. L’impegno dell’Auser come partner del progetto - associazione di volontariato e di promozione sociale, impegnata nel favorire l’invecchiamento attivo degli anziani e valorizzarne il loro ruolo nella società - si è focalizzato sull’apprendimento permanente dei soggetti e la valorizzazione delle loro competenze.

Cos'è il Progetto “SHUBH” si rivolge ai richiedenti asilo usciti o in uscita dal circuito di accoglienza entro 18 mesi per promuovere l’autonomia socio economica nel contesto territoriale. Prevede l’attivazione di “Integra corner”, costruiti come one stop shop per l’integrazione lavorativa degli immigrati e collocati all’interno dei Patronati INCA e delle Camere del Lavoro. Gli stessi saranno accompagnati da azioni di sistema (attivazione di reti per il sostegno e la valorizzazione delle parti interessate) per creare un sistema territoriale che consenta di sostenere la gestione di programmi complessi di accompagnamento all’autonomia, in grado di rispondere ai bisogni specifici dei titolari di protezione internazionale usciti o in uscita dai circuiti di accoglienza. Il progetto si articola in sette ambiti regionali operando complessivamente in 21 realta’ provinciali.