Vertice Nato, ora manda generatori
L’Ue: tribunale per i crimini russi

di Giuseppe Sarcina

La richiesta di Kiev (anche ai tedeschi): dateci i Patriot per difendere i nostri impianti

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DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
WASHINGTON - La priorità adesso è mantenere la luce accesa nelle case ucraine. Sono ancora una volta gli americani a prendere l’iniziativa. Ieri il Segretario di Stato, Antony Blinken, a conclusione dei summit ministeriali della Nato e del G7 a Bucarest, ha annunciato la costituzione di un «gruppo di contatto» tra i Paesi occidentali che si riunirà a scadenze regolari per fornire generatori, trasformatori e altro materiale elettrico a Kiev. Il modello è quello già avviato dal capo del Pentagono, Lloyd Austin, per la consegna di armi all’esercito di Volodymyr Zelensky. «Gli alleati», ha detto Blinken,hanno concordato una risposta concreta all’escalation del cinismo putiniano che vuole fiaccare la popolazione ucraina con un lungo inverno al freddo e al buio.

Gli Usa hanno già stanziato più di 100 milioni di dollari in due tranche. Diversi Paesi europei si preparano a dare il loro contributo. L’Ue metterà a disposizione 200 trasformatori e 40 gruppi elettrogeni molto potenti. Ora, però, il problema è come proteggere le infrastrutture. Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, invitato ai vertici di Bucarest, si è espresso, come sempre, in modo molto chiaro: dateci i sistemi di difesa aerea, dateci i missili Patriot per mettere al sicuro le nostre centrali, le nostre reti. Kuleba ha aggiunto che l’Ucraina ha ancora bisogno di armi e «il più velocemente possibile» .

Nella conferenza stampa finale Blinken ha assicurato che «si sta già lavorando» alla tutela degli impianti, aggiungendo: «se ne sta occupando il Pentagono». Kuleba ha fatto sapere di aver chiesto le batterie di Patriot anche al governo tedesco. Più in generale i ministri degli Esteri dell’Alleanza Atlantica, per l’Italia presente Antonio Tajani, si sono trovati d’accordo su un punto fondamentale: non si vedono segnali per un possibile negoziato. Blinken sostiene che il Cremlino abbia programmato un rallentamento fisiologico delle operazioni militari in inverno, per poi riprendere l’offensiva in primavera. La Nato, quindi, continuerà ad appoggiare l’Ucraina e nello stesso tempo a rafforzare il versante est europeo.

In questo clima si inserisce l’iniziativa di Ursula von der Leyen. La presidente della Commissione europea propone di costituire un «tribunale speciale» per perseguire i crimini di guerra commessi dai soldati russi in Ucraina. Non è ancora chiaro, però, come questo istituto possa superare le competenze della Corte Penale Internazionale. La discussione giuridica è appena iniziata. Inoltre von der Leyen prospetta l’uso dei beni russi già congelati in Europa per risarcire i danni causati dai bombardamenti. Da Mosca, Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri, reagisce così: «Se gli asset dei nostri cittadini saranno confiscati, prenderemo contromisure adeguate».

30 novembre 2022 (modifica il 1 dicembre 2022 | 06:51)